Pizzi e luccichii, veli e strascichi, trasparenze e scollature. Che Mostra del Cinema di Venezia sarebbe senza la sua moda sognante? Ogni sera- e fino al 9 settembre- vi raccontiamo lo charme al Lido; in un andirivieni di attrici, registe, modelle e celebrità che fanno del tappeto rosso di Venezia la passerella couture più fastosa di fine estate. Ad aprire le danze, sarà sempre lei, la bellissima Caterina Murino, che guai a chiamare “madrina” perché- come puntualizza nel secondo numero di #ELLEdailyVenezia- all’antico ruolo, lei sostituirebbe quello ben più gentile (e decisionale) di “padrona di casa”; oste di una dieci giorni di cinema (e moda) dal fascino irresistibile. E allora non resta che passare al vaglio il carosello dell’eleganza da red carpet: silhouette, look, stili e suggestioni direttamente dall’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, a voi. Da seguire con noi di elle.it in una (quasi) diretta ad alto tasso glam. Pronte?
Un po’ Lollo, un po’ Grace, decisamente anni Cinquanta. Perché la silhouette è quella lì: dal corpetto aderente pensato per esaltare e sostenere il décolleté e la gonna ampia ad aprirsi a corolla. Non fosse per le tasche laterali e per il bustino dotato di risvolto, l’abito off-the-shoulder in radzmir di seta rossa, parrebbe proprio una creazione d’altri tempi, con tanto di stecche interne al corsetto per dare struttura e forgiare il vitino da vespa. Insomma; Caterina Murino, oggi al suo ottavo défilé, è un tuffo sul viale dei ricordi di un’altra moda, con una mise dal gusto ladylike, pensata per lei da Philosophy di Lorenzo Serafini, in tandem con l’ormai fidata stylist Marvi De Angelis. D’altronde, la madrina, aveva presenziato questo pomeriggio all’emissione del primo francobollo della serie Eccellenze dello spettacolo, dedicato proprio alla mitica Gina Lollobrigida- icona di cinema e bellezza italiana nel mondo, scomparsa a gennaio di quest’anno- per cui l’omaggio non sarebbe poi così azzardato. È incantevole anche Ava DuVernay, prima regista afroamericana in concorso alla Mostra con il suo Origin, che interrompe la sequela di prevedibili rosso e nero con un abito oro dalla scollatura generosa firmato Prada. La borsetta geometrica e metallica si sposa alla perfezione con le calzature; sandali dal plateau massiccio e robusto tanto quanto quelli indossati da Benedetta una sera fa. E i pizzi, le piume e i lunghi strascichi? No, non ce li siamo dimenticati e il red carpet lagunare li propone anche nel giorno otto della sua maratona, con ormai rituale lezione di divismo ad opera, questa volta, della modella e attrice Madalina Ghenea che coreografa il lungo abito in seta bianca dallo spacco da capogiro, con movimenti di chioma che nemmeno Beyoncé in concerto. Ah no, ad animare il tutto c’è anche lo scialle piumato, messo e tolto ad ogni flash come red carpet impone. Per lo strascico, infine, leggere alla voce Bar Rafaeli, modella israeliana di non poco fascino, che opta per un long dress nero dallo scollo profondo, accessoriato di lungo lembo di tessuto bianco a contrasto. Il tocco di luce floreale, invece, è opera di Cartier e lei, con make-up acqua e sapone, è la solita bellezza di sempre. Fatta eccezione per il primo hooded dress del red carpet veneziano (a firma Saint Laurent e sfoggiato da Catherine Poulain), diremmo che il "senza spalline" (o quasi) è stato il trend indiscusso della serata.
Credits by Elle
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