Swarovski: Storia, segreti e curiosità di un'icona di stile

Swarovski: Storia, segreti e curiosità di un'icona di stile

Oggi non resta che parlare di Swarovski; un po’ di storia, l’apporto che ha contribuito a donare a noi ricamatrici e al piccolo impero costruito.

Inoltre, parlerò del museo a cielo aperto che possiamo visitare noi tutti a Wattens, vicino a Innsbruck, luogo in cui si trovano anche i quartieri generali dell’azienda e gli archivi a cui hanno accesso solamente i grandi couturier o i rispettivi direttori creativi delle case di moda come Dior o Chanel.

Una foto scattata all'ingresso agli archivi Swarovski

Questi archivi sono per l’appunto chiusi al pubblico, ma (sorpresa, sorpresa) io ho avuto l’onore di poterli visitare grazie alla vincita del primo premio nel concorso Swarovski France in collaborazione con Perles&Co. Questo premio mi ha permesso di ottenere due biglietti per un soggiorno a Innsbruck, con annessa visita al Museo e, per l’appunto, agli archivi privati.

Il pacchetto di viaggio ricevuto dopo aver vinto il primo posto al concorso Swarovski France
Il braccialetto con il ritratto del gigante, acquistato presso il negozio Swarovski. Potete trovarlo solamente presso gli shop situati o vicino al museo o a Innsbruck

Ma andiamo per gradi; cos’è Swarovski essenzialmente? Né più né meno che il leader mondiale del cristallo che ha permesso a tutte le donne, grazie all’amore per l’arte del taglio del capostipite Daniel Swarovski, di avere un piccolo “diamante” ad un prezzo più accessibile a tutti.

Come lo stesso presidente dell’azienda afferma: “Il sogno di Daniel, un uomo che aveva l’animo dell’artista, era proprio quello di creare un diamante per tutti, con le sfaccettature giuste per avere il massimo della luminosità e della seduzione”.

Ma qual è la storia di Swarovski? La storia di Swarovski è una storia fatta di segreto e curiosità. Segreto, come quello dell’invenzione della prima macchina per tagliare i cristalli con una precisione e un risultato sorprendente in termini di brillantezza del tutto inimmaginabile. Curiosità, come quella che ha condotto il capostipite Daniel Swarovski a perseguire il suo obiettivo. Ma come iniziò il tutto?

LA STORIA

Da sempre affascinato dai giochi di luce che il cristallo rifletteva, quest’ultimo fece sempre parte della sua vita in quanto il suo luogo natio, la Boemia, era ai tempi (nel 1862) una delle principali città di produzione del vetro e del cristallo, così come la ditta paterna.

Dopo anni di apprendistato caratterizzati dall’osservazione, ebbe la sua “illuminazione” dopo la visita presso la "Esposizione di Articoli Elettrici" che ebbe luogo a Vienna. Da lì, la “brillante” idea di utilizzare le nuove tecniche di Siemens ed Edison. Per cosa? Per realizzare, dopo giorni e notti di intenso lavoro per un periodo durato nove anni, una macchina che, per la prima volta, consentisse di molare i cristalli ad un altissimo grado di perfezione, senza aver bisogno del lavoro manuale e con un’efficienza e una rapidità inestimabili. Nel 1892 la proposta di brevetto e nel 1895 Daniel Swarovski, insieme al cognato Franz Weis e Armand Kosmann, diede vita all'azienda attuale.

Daniel Swarovski

Ma per azionare questa nuova e straordinaria invenzione, c’era bisogno di energia: e perché non sfruttare la forza idraulica e l’acqua proveniente dalle Alpi austriache?

Per questo motivo (e anche per altri: l’allontanamento dalla concorrenza proteggendo il segreto aziendale e la vicinanza alla città-fulcro della moda, Parigi con le sue richieste di gioielli in cristallo), sempre nel 1895 Daniel Swarovski si spostò con la sua famiglia a Wattens, oggi considerato centro storico dell’azienda.

Una storia di perseveranza quella di Swarovski, che ebbe la sua svolta eccezionale nel 1913. Daniel e i suoi tre figli si misero all’opera per la creazione di un impianto che permettesse loro di produrre il cristallo per creare materiale grezzo di alta qualità. Gli esperimenti avvenivano in un laboratorio posto vicino alla villa di famiglia e, dopo anni impiegati sia ad allestire gli impianti sia a cercare una ricetta perfetta in termini di luminosità, nel 1913 il miracolo avvenne. Una “pozione” segreta di vetro e piombo (per circa il 30%) diede vita a pietre preziose, perfette e brillanti.

Daniel Swarovski

Sebbene negli anni a venire il raggio d’azione dell’azienda iniziò a coprire altri campi (strumenti ottici, macchinari per la smerigliatura e la molatura, oggettistica per la casa e gioielleria) che contribuirono alla fortuna di Swarovski, l’ambito di concentrazione più importante e l’apporto maggiore in termini di prodotti di qualità fu dato soprattutto al mercato della moda e alla realizzazione di accessori e gioielli per le più grandi maison di Parigi.

SWAROVSKI: TRA MODA E CINEMA

Le sue pietre furono sin da subito molto richieste in ambito ornamentale ed ebbero come primo cliente proprio Christian Dior nel 1955.

Pubblicità Christian Dior

In particolar modo, per Christian Dior, fu creata non una colorazione, ma una particolare tipologia di cristallo. Infatti, uno dei figli di Daniel (Manfred) attraverso la creazione di un sottile rivestimento metallico blu vaporizzato, diede vita al cristallo Aurora boreale/polare, apprezzato soprattutto per la sua versatilità.

Cristallo Aurora Boreale
Abito Christian Dior

In particolar modo, da quel momento in poi il rapporto tra il couturier e l’azienda si intensificò, persino con il succedersi dei suoi direttori creativi.

Creazioni Christian Dior

Ma tra la sua clientela si potettero annoverare marchi e nomi parimente importanti, come Charles Friedrich Worth (il capostipite di Atelier Lesage), Pierre Lanvin, Elsa Schiaparelli, Coco Chanel, Alexander McQueen, Prada, Dolce & Gabbana e Valentino.

 
Charles Friedrich Worth
Pierre Lanvin
 
Elsa Schiaparelli
 
Alexander McQueen

Tuttavia, Swarovski non arrestò la sua influenza solo sulle passerelle. Attraverso il gruppo Swarovski Entertainment, l’azienda sbarcò anche nel cinema.

Il primo esempio, non in ordine di tempo, fu il vestito coperto di cristalli di Marlene Dietrich in Venere Bionda; poi, le famosissime scarpette rosse di Judy Garland ne Il Mago di Oz.

Marlene Dietrich in Venere Bionda
Le scarpette rosse di Judy Garland ne Il Mago di Oz

Ancora, i gioielli di The Young Victoria, i costumi di Christina Aguilera in Burlesque, i dettagli dei costumi e gli accessori de Il Cigno Nero e l’abito indossato da Lily James in Cindarella.

The Young VIctoria
 
I costumi di Christina Aguilera in Burlesque
Due dei costumi e degli accessori de Il Cigno Nero
L’abito indossato da Lily James in Cindarella.

Non manchiamo di menzionare che Swarovski ebbe un ruolo anche nel film Moulin Rouge, in cui Nicole Kidman indossava un costume nero di raso dove spiccavano meravigliosi cristalli Swarovski.

Top di raso nero con cristalli Swarovski indossato da Nicole Kidman nel Moulin Rouge

E, se dobbiamo parlare di icone del cinema, non possiamo non menzionare il celebre abito in cristallo indossato da Marilyn Monroe mentre cantava «Happy Birthday, Mr. President».

WATTENS E I SUOI SWAROVSKI KRISTALLWELTEN

Ma dove possiamo ammirare la magia evocativa del cristallo, a parte che sulle passerelle o sui red carpet?

Abbiamo già fatto cenno di Wattens in qualità di sede storica dell’azienda in cui si lavora in maniera costante alla creazione di nuovi tagli di cristalli e colori, con particolare attenzione a quelle che sono le tendenze nell’ambito della moda, del design e degli accessori.

Ma questa piccola città situata vicino a Innsbruck è anche la sede del famosissimo museo a cielo aperto di Swarovski, gli Swarovski Kristallwelten o meglio i Mondi di Cristallo.

Una mia foto presso lo Swarovski Shop di Innsbruck

Inaugurati nel 1995 in occasione del centenario dell’azienda, subirono un grande rinnovamento nel 2015, anno in cui la superficie venne ampliata da 3,5 a 7,5 ettari. A capo di questo progetto di rinnovamento c’è André Heller, artista multimediale che ne ha ideò la storia. Protagonista è il gigante presente nel giardino ad accogliere i visitatori e a proteggere le Camere delle Meraviglie Swarovski, dopo aver visitato tutto il mondo per scoprirne le meraviglie e i tesori. Il gigante funge anche da fontana che spruzza acqua “cristallina” dalla sua bocca e invita il visitatore a raggiungere le sedici diverse stanze in cui il cristallo fa da protagonista. Un mondo fatato e scintillante creato dalle mani abili di diversi artisti, architetti e designer di tutto il mondo. Il concetto spazio-tempo si annulla in favore di una dimensione onirica e surreale.

Alcune foto scattate da me al Gigante, di giorno e di notte

Le sedici stanze delle meraviglie hanno ognuna un proprio nome e un proprio scopo o messaggio da comunicare.

Ad esempio, la Silent Light è un omaggio all’albero di cristallo frutto della collaborazione risalente a 15 anni fa tra Tord Boontje e Alexander McQueen. All’interno della stanza però questa partnership viene reinterpretata in un mondo innevato (non a caso la temperatura media è di -10°) volto a voler invitare il pubblico ad interrogarsi sulla fragilità e la vulnerabilità della natura.

Silent Light, foto provenienti dal sito ufficiale dei Kristallwelten di Swarovski

Un altro capolavoro è basato sulla teoria della geodesia, la scienza che si propone di riprodurre il pianeta Terra e che in matematica indica l’incontro di due punti su di una superficie ricurva. Inno a questa disciplina è la cupola della stanza “Duomo di Cristallo”, formata da 595 specchi, 9 dei quali sono “specchi spia”, dietro i quali si trovano creazioni di diversi artisti. Entrando nella sala, la sensazione che si prova è quella di trovarsi all’interno di un vero e proprio cristallo, con la conseguente perdita del senso di profondità.

Duomo di Cristallo, foto provenienti dal sito ufficiale dei Kristallwelten di Swarovski

E ancora, un inno all’amore tutto indiano in “Ready to love” che ci conduce, attraverso altre stanze, all’Eden, il nostro richiamo primitivo verso la foresta, in questo caso circondato da tesori scintillanti, ossia i cristalli più grandi mai prodotti da Swarovski di diverse forme come omaggio all’origine della vita. Come abbiamo visto nella storia, le Alpi sono una fonte importante per le creazioni di Swarovski, motivo per il quale nella stanza Eden vengono omaggiate con immensa gratitudine. 

 
Ready to Love, foto provenienti dal sito ufficiale dei Kristallwelten di Swarovski
 
Eden, foto provenienti dal sito ufficiale dei Kristallwelten di Swarovski

Famos è la stanza in cui si incontra l’architettura e la straordinaria arte che ha reso Swarovski unica nel suo genere: l’arte del taglio. Al suo interno, il Taj Mahal di Agra, la Piramide di Cheope di Giza, l'Empire State Building di New York e il Mausoleo di Lenin di Mosca, in dimensioni cristalline mai viste prima, con la Piramide di Cheope e i suoi 105 kg.

Famos, foto provenienti dal sito ufficiale dei Kristallwelten di Swarovski

Arriviamo direttamente all’ultima stanza “Timeless”, quella in cui ci viene narrata la storia dell’azienda, con esempi affascinanti e mozzafiato che rappresentano il successo di Swarovski sui palcoscenici e passerelle.

 

Alcune foto scattate da me presso la stanza Timeless

Anche l’esterno del giardino e l’area giochi per bambini non mancano di stupire con attrazioni cristalline. Vi rapirà del tutto la Nuvola di Cristallo posta sopra alla Vasca a Specchio che riflette i circa 1.400 metri quadri e 800.000 cristalli Swarovski inseriti manualmente.

Nuvola di Cristallo, due foto scattate da me di giorno e di notte
Nuvola di Cristallo,  foto provenienti dal sito ufficiale dei Kristallwelten di Swarovski
 

E per i bambini (e non solo) una magnifica giostra, il Carousel, rivisitato in chiave più moderna e realizzato con 15 milioni di cristalli Swarovski.

Carousel, foto provenienti dal sito ufficiale dei Kristallwelten di Swarovski

È tutto un lusso. Ed è stato per me un lusso poter visitare l’archivio dell’azienda, un archivio compattabile ignifugo e dotato di un piano di evacuazione per le creazioni. È forse per questo che si è meritato l’appellativo di “archivio-bunker” da parte della testata giornalistica del Corriere della Sera.

Due delle mie foto scattate all'entrata degli archivi di Swarovski. La prima foto rappresenta una parete interamente coperta di cristalli

All’interno di questi archivi, per chi ne avesse la possibilità come l’ho avuta io, si possono visitare opere che lasceranno senza fiato: l’abito di Norman Hartnell (il sarto della regina Elisabetta) con sopra apposte delle favolose canutiglie di cristallo; le creazioni di celebri couturier come Balmain, Yves Saint-Laurent e Vivienne Westwood.

Alcuni cristalli presenti negli archivi Swarovski

E ancora, gli orecchini di Marilyn Monroe nel film Gli uomini preferiscono le bionde e il vestito rosa indossato ne Il fantasma dell'opera del 2004. Nel “bunker” sono anche custodite le varie collezioni di orologi Swiss-made, per non essere carenti in termini di precisione.

Gli orecchini di Marilyn Monroe nel film Gli uomini preferiscono le bionde
Il vestito rosa indossato ne Il fantasma dell'opera

CONCLUSIONE

Abbiamo visto tutto di questa grandiosa azienda: la storia, il meraviglioso e scintillante museo e la sua influenza nel mondo della moda e del cinema.

Ma Swarovski non fu solo la fortuna di questi grandissimi couturier o star del cinema; fu una grande benedizione per tutto l’artigianato, grande o piccolo che sia.

Swarovski fu la fortuna di noi piccole-grandi ricamatrici con la passione per la moda e per gli accessori, grazie alla vasta offerta di cristalli che mise a disposizione presso la piattaforma Swarovski for Professional.

I favolosi chaton (o round stone), caratterizzati da una particolare luminosità e intensità del colore; l’eleganza senza tempo dei pendants; l’impressionante somiglianza delle crystal pearl alle vere perle, con il loro rivestimento setoso a prova di abrasioni; la versatilità delle bead, ma nessun prodotto attualmente disponibile sul mercato può superare il kaleidoscopio di luce e colori che possiedono le fancy stone.

Una mia foto scattata presso gli archivi Swarovski

Tuttavia, questa nostra grande fortuna di aver potuto mettere mano sui prodotti dell’azienda potrebbe avere un epilogo a partire dal luglio 2021.

L’introduzione del nuovo CEO (Amministratore delegato) ha portato con sé la decisione di chiudere la vendita di questi cristalli alle persone fisiche. Le direttive non sono ancora molto chiare, ma non lasciamoci scoraggiare. Possiamo ancora ammirare lo splendore degli Swarovski Element sulle passerelle, sui red carpet e nel luogo scintillante e fantastico che è il Kristallwelten. 

E speriamo che, nonostante queste decisioni prese per la sopravvivenza dell'azienda nei tempi più duri, ci sarà sempre un "diamante accessibile" ideato da "Daniel" creato per ogni donna, proprio come agli esordi della sua storia.

Credits by : RICAMOALTAMODA


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