Di tutto e di più sul palco e tra il pubblico del Coachella Valley Music and Arts Festival 2024: si può parlare ancora di Coachella Style? Scopri nella gallery i look più stravaganti della manifestazione

Si è conclusa ieri la due-weekend del Coachella Valley Music and Arts Festival a Indio, California. Un'edizione sempre in pompa magna e sempre iper-documentata, ma in cui si è avvertita una certa stanchezza di fondo: ben lontani sono i fasti di una Beyoncé del 2018 o una Lady Gaga del 2017.
Una stanchezza che si riflette ormai anche in termini stilistici: come abbiamo sottolineato nella nostra ultima newsletter (a proposito, vi siete iscritti?) quello che nel tempo si è guadagnato l'appellativo di Coachella Style, ovvero quel mix di suggestioni (e, brutalmente, di appropriazioni culturali, specialmente dei nativi americani) un po’ boho/hippy ispirato all’immagine mitica del Woodstock originario, contaminato con decori sgargianti, lustrini, e chi più ne ha più ne metta - cosa che inizialmente poteva attribuire al Festival il merito di essere un bacino di sperimentazioni estetiche, oltre che musicali - è degenerato, in tempi più recenti, a un mix di tanto, di troppo, di tutto, sacrificando forse il divertimento, la spensieratezza, e la libertà d’espressione in favore del famelico obiettivo dei fotografi.
Ad ogni modo, le stranezze ci divertono: e quindi ecco una selezione dei look più rilevanti e/o più stravaganti che si sono mostrati a Indio durante quest'ultimo Coachella.
Nella foto: Doja Cat, una degli headliner, sul palco circondata dai ballerini nella sua già storica hairography (si sarà forse ispirata a creazioni Margiela d'annata?). L'eco-pelliccia va forte.

Arrivano i No Doubt, e parte l'ammirazione: Gwen Stefani sembra la stessa di vent'anni fa, così come sembra la stessa l'audacia nei look. Un mix di nudo, post-punk e lingerie che certamente fa scena.

Non è bastata una maschera avveniristica (un po' da Cavalieri dello Zodiaco) e dettagli couture a far fare bella figura a Grimes: il suo dj set è stato etichettato come "disastroso", nonostante le scuse profuse.

Come uscito da Moonrise Kingdom, Tyler, the Creator si è presentato con una completa mise da boyscout. Firmata Louis Vuitton, chiaramente.

Dettagli da footbal americano, jeans di ispirazione workwear, slip logato, calze da coquette, il tutto condito da rosso scarlatto e medi alzati: si presenta così, con sobrietà, Lil Uzi Vert durante la sua esibizione.

Un po' coquette e un po' shibari invece Ice Spice, che con la sua tutina in pizzo ha lasciato molto poco all'immaginazione.

Scendiamo dal palco e incontriamo la coppia d'oro formata da Taylor Swift e Travis Kelce: i due rappresentano molto bene, come ha osservato Elliot Hoste su Dazed, una silente protesta proprio sul fronte abbigliamento, in contrasto con le baracconate imperanti. Ovvero: presenze affezionate del Coachella e vip nel pubblico che si presentano in incognito o, addirittura, con look dimessi e male assortiti. Per la serie, “il non provarci per nulla è diventato il provarci troppo”.

Certamente tra i festival goers si osserva una prevalenza di uno stile cowboy (che già faceva parte delle suggestioni di quel fantomatico Coachella Style) riadattato ad esigenze di click e like (vedi foto!!), pompato dalla recentissima uscita dell’album Cowboy Carter di Beyoncé e altri exploit, vedi la sfilata Louis Vuitton uomo fall/winter 2024 by Pharrell che ha sentenziato come questa sia una tendenza da tenere d’occhio per tutto l’anno a venire – e forse oltre?

E in effetti, ecco un'altra variazione sul tema, in rosso fuoco e trasparenze.

Cupido esiste, e sta ad Indio.
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